Carissimi,
in questa Settimana Santa cerchiamo di “limitare” le nostre parole, di metterci in ascolto della Parola di Dio e del magistero del Santo Padre, cercando di fuggire la perniciosa tentazione di commentarle entrambe.
Seguono come al solito la trascrizione della monizione introduttiva, il riferimento alle letture, la trascrizione dell’omelia e il testo della preghiera per la comunione spirituale, oltre a qualche fermo-immagine dalla liturgia.
Terni 8 Aprile 2020
Ave Maria!
Marco.
Preghiamo oggi per la gente che in questo tempo di pandemia fa “commercio” con i bisognosi, approfittano della necessità degli altri e li vendono: i mafiosi, gli usurai e tanti … che il Signore tocchi il loro cuore e li converta.
Mercoledì Santo
Antifona d’Ingresso
Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
in cielo, in terra e sottoterra,
perché Gesù si è fatto obbediente
fino alla morte, alla morte di croce:
per questo Gesù Cristo è il Signore,
a gloria di Dio Padre.
Colletta
Padre misericordioso, tu hai voluto che il Cristo tuo Figlio subisse per noi il supplizio della croce per liberarci dal potere del nemico; donaci di giungere alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo…
(Il) Mercoledì Santo è chiamato anche “mercoledì del tradimento”, il giorno nel quale si sottolinea nella Chiesa il tradimento di Giuda: Giuda vende il Maestro.
Quando noi pensiamo al fatto di vendere gente, viene alla mente il commercio fatto con gli schiavi dall’Africa per portarli in America – è cosa vecchia – poi il commercio, per esempio, delle ragazze yazide vendute a Daesh: ma è cosa lontana, è una cosa …
Anche oggi si vende gente, tutti i giorni!
Ci sono dei “Giuda” che vendono i fratelli e le sorelle: sfruttandoli nel lavoro, non pagando il giusto, non riconoscendo i (propri) doveri … anzi, vendono tante volte le cose più care.
Io penso che per essere più comodo un uomo è capace di allontanare i genitori e non vederli più; metterli al sicuro in una casa di riposo e non andare a trovarli … vende.
C’è un detto molto comune che, parlando di gente così, dice che “questo è capace di vendere la propria madre”: e la vendono, per essere tranquilli; si, allontanati … “Curateli voi …”.
Oggi il commercio umano è come ai primi tempi: si fa.
E questo perché? Perché … Gesù lo ha detto, no?. Lui ha dato al denaro una signoria, Gesù ha detto: “Non si può servire Dio e il denaro” (cf. Lc. 16,13), due signori, è l’unica cosa che Gesù pone all’altezza, e ognuno di noi deve scegliere: o servi Dio, e sarai libero nell’adorazione e nel servizio; o servi il denaro, e sarai schiavo del denaro.
Questa è l’opzione; e tanta gente vuole servire Dio e il denaro, e questo non si può fare: alla fine fanno finta di servire Dio per servire il denaro.
Sono gli sfruttatori nascosti, che sono socialmente impeccabili, ma sotto il tavolo fanno il commercio, anche con la gente, non (gli) importa.
Lo sfruttamento umano è vendere il prossimo.
Giuda se n’è andato, ma ha lasciato dei discepoli, che non sono discepoli di lui, ma del diavolo.
Com’è stata la vita di Giuda, noi non lo sappiamo; un ragazzo normale, forse, e anche con inquietudini, perché il Signore lo ha chiamato ad essere discepolo; lui mai è riuscito ad esserlo: non aveva bocca di discepolo e cuore di discepolo come abbiamo letto nella prima Lettura: era debole, nel discepolato, ma Gesù lo amava … questo vuol dire che era una persona degna.
Poi il Vangelo ci fa capire che … gli piacevano i soldi: a casa di Lazzaro, quando Maria unge i piedi di Gesù con quel profumo così costoso, lui fa la riflessione e Giovanni sottolinea: “Ma non lo dice perché amava i poveri: perché era ladro”, l’amore al denaro lo aveva portato fuori dalle regole, a rubare, e da rubare a tradire c’è un passo, piccolino.
Chi ama troppo i soldi tradisce per averne di più, sempre: è una regola, è un dato di fatto, e Giuda, ragazzo,forse buono, con buone intenzioni, finisce traditore … al punto di andare al mercato a vendere … “Andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?»”, direttamente.
A mio avviso, quest’uomo era fuori di sé, e una cosa che a me attira l’attenzione è che Gesù mai gli dice “traditore”, dice che sarà tradito, ma non dice a lui “traditore”, mai lo dice “Vai via, traditore”, Mai! Anzi, gli dice: “Amico”, e lo bacia.
Il mistero di Giuda: com’è il mistero di Giuda? Non so … Don Primo Mazzolari l’ha spiegato meglio di me … Sì, mi consola contemplare quel capitello di Vezelay: come finì Giuda? Non so.
Gesù minaccia forte, qui; minaccia forte: ma “Guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’Uomo viene tradito: meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!”
Ma … questo vuol dire che Giuda è all’Inferno? Non so. Io guardo il capitello. E sento la parola di Gesù: “Amico”.
Ma … questo ci fa pensare a un’altra cosa, che è più reale, più di oggi: il diavolo entrò in Giuda, è stato il diavolo a condurlo a questo punto.
E come finì la storia? Il diavolo è un mal pagatore: non è un pagatore affidabile, ti promette tutto, ti fa vedere tutto e alla fine ti lascia solo nella tua disperazione ad impiccarti.
Il cuore di Giuda, inquieto, tormentato per la cupidigia e tormentato dall’amore a Gesù, un amore che non è riuscito a farsi amore; tormentato con questa nebbia, torna dai sacerdoti chiedendo perdono, chiedendo salvezza.
“Cosa c’entriamo noi? È cosa tua …”: il diavolo parla così, e ci lascia nella disperazione.
Pensiamo a tanti Giuda “istituzionalizzati” in questo mondo, che sfruttano la gente, e pensiamo anche al piccolo Giuda che ognuno di noi ha dentro di sé, all’ora di scegliere fra lealtà o interesse.
Ognuno di noi ha la capacità di tradire, di vendere, di scegliere per il proprio interesse; ognuno di noi ha la possibilità di lasciarsi attirare dall’amore dei soldi, o dei beni, o del benessere futuro.
“Giuda, dove sei?”.
Ma la domanda la faccio a ognuno di noi: “Tu, Giuda, il piccolo Giuda che ho dentro: dove sei?”.
Le persone che non possono comunicarsi fanno adesso la comunione spirituale:
Ai Tuoi piedi, o mio Gesù, mi prostro
e Ti offro il pentimento del mio cuore
che si abissa nel suo nulla e nella Tua santa presenza.
Ti adoro nel Sacramento del Tuo amore, l’ineffabile Eucaristia.
Desidero riceverTi nella povera dimora che Ti offre il mio cuore.
In attesa della felicità della comunione sacramentale,
voglio possederTi in spirito.
Vieni a me, Gesù, che io vengo da Te.
Possa il Tuo amore infiammare tutto il mio essere
per la vita e per la morte.
Credo in Te, spero in Te, Ti amo.
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