Carissimi,
a settembre 2022 ho finalmente “trovato il tempo” per completare un’articolo iniziato nell’aprile del … 2000, si … duemila, due-mi-la … tanto per darvi l’idea che non sempre la vita ti da il tempo di fare quello che vorresti, spesso le priorità sono altre e laddove il tempo ci sarebbe pure, subentra la nostra incapacità di gestire al meglio le priorità di cui sopra.
Prima di tutto potete “gustare” l’originale “incompleto” all’indirizzo
https://rail.piagentini.com/articoli/fol_401/
… come potete constatare, era concepito con la vecchia “veste grafica” di “FOL – Ferrovie On Line”, e nello specifico doveva essere il mio primo articolo pubblicato sulla ormai famosa rivista telematica tutt’ora di riferimento come ferrovie.it … poi la Divina Provvidenza ha disposto diversamente … provvedendolo 4 lustri più avanti 🙂
Dovete sapere che, nato a Terni nel maggio 1970, ho passato i primi sei anni della mia vita a Terni in Via Cadore: abitavo su una piccola palazzina con sei appartamenti, ed il mio balcone era “fronte ferrovia” come molte abitazioni di Borgo Bovio … è fortemente probabile che la mia “passione” per i treni sia nata “per induzione” vivendo da piccolo in questo luogo … i miei mi raccontavano che al passaggio di quasi ogni treno gli correvo dietro lungo tutto il balcone, in quale non era affatto corto …
Proprio in via Cadore abitava davanti a me un certo “Babbo Giorgio”, cioè un vicino di famiglia, collega di lavoro di mio padre, che chiamavo così perché mi trattava come un figlio, anche perché fino al 1976 mio padre lavorava in trasferta a Piombino e tornava a casa solo nei fine settimana per cui un Babbo “ausiliario” era veramente una gran benedizione … fu lui a farmi fare il mio primo viaggio in treno, viaggio di cui ho un vaghissimo ricordo, ma sono certo fosse un banalissimo Terni->Narni con ritorno in auto …
Sempre vago, ma con qualche “particolare” in più, il giorno in cui decise di portarmi a fare il mio secondo viaggio: quel si presentò dai miei a cui disse che mi avrebbe portato in “Pendolino” …di quel viaggio non ricordo quasi niente, a parte il fatto di essere stato portato a lungo “sulle spalle”, come spesso si fa con un bambino piccolo … ricordo però chiaramente di aver visto i bagagliai, quelli sopra i sedili passeggeri, alla mia altezza … ne sono certo perché più tardi nel 1999, la prima volta che presi un “Treno Eurostar” da Terni a Roma, quando quindi mi ritrovai in un’ETR.450 per la prima volta, per tutto il viaggio provai una strana sensazione “Déjà vu” senza li per li riuscire a darmi una spiegazione … bastarono però pochi mesi di approfondimenti della mia “passione ferroviaria” a farmi concludere che Babbo Giorgio mi aveva veramente portato in “pendolino”, cioè in treno quando nel 1976 il mitico ETR.401 esordiva nel suo servizio Roma->Ancona … magari proprio perché era curioso di vederlo di persona anche lui, data la novità tecnologica che allora rappresentava!
Nel 2000 ero nel pieno della mia “passione ferroviaria”, ed ero già “noto” agli appassionati del settore sia telematicamente, che nella mia città … così un giorno nel passeggiare per la città incontrai il il responsabile della filiale viaggiatori di Terni, Giulio Petti, il quale mi invitò a “seguirlo” per un treno charter che avrebbe viaggiato il successivo 29 marzo da Perugia a Roma San Pietro … con le premesse che vi ho fatto, come avrei mai potuto rifiutare???? 🙂
Ricordo che dovetti alzarmi alle 4.30 per poter raggiungere in Perugia in auto alle 6, visto che non c’erano altre relazioni che arrivassero in orario utile
E così stamattina in piedi alle 4.30 per poter raggiungere Perugia prima delle 6 in auto (visto che anche allora non c’erano treni che potessero arrivare prima) .. ed ecco a voi la scansione della prima diapositiva … con didascalia “originale”, ovviamente in formato FOL … per un pizzico di amarcord in più 🙂
29 Marzo 2000, Ore 6:15 | |
ETR.401 in sosta sul binario 1 della stazione di Perugia, in attesa di partire per un servizio Charter diretto a Roma San Pietro | |
Marco Piagentini |
I viaggiatori partenti da Perugia presero posto sull’ultima carrozza, ed il treno partì puntuale alle 6.22 come da orario, dopo aver atteso l’arrivo del Treno Diretto 3150 Foligno-Firenze, categoria che come sapete non esiste più da tempo.
Condivido in questa sede anche una bozza di “traccia oraria”, cosa che non feci allora nell’articolo incompleto: sicuramente ha un formato “informale” da “agenzia viaggi”, probabilmente inviata “via fax” dalla divisione passeggeri alla filiale viaggiatori di Terni …
Come da traccia quindi, il treno fermò a Perugia Ponte San Giovanni per l’incrocio con il consueto treno InterCity “Tacito” Terni-Milano , che “a suo tempo” era numerato IC 544 … appena sceso dal treno per una boccata d’aria in attesa del via libera, uno dei due macchinisti scoprì con orrore l’ennesimo scempio: malgrado le sue calde raccomandazioni fatte la sera prima alla PolFer, ed anche il fatto che il treno fosse stato ricoverato sul binario 1 della Stazione di Perugia in piena luce (piuttosto che il solito binario 4, teatro del 50% dei graffitamenti dei tanti ETR.450 che circolavano allora in Umbria), gli inqualificabili ‘writers’ trovarono comunque il modo di fare i loro danni, fra la mezzanotte (orario in cui “smontava” la PolFer) e le 5:30 del mattino.
29 Marzo 2000, Ore 6:32 | |
Etr 401 in sosta sul binario 2 della stazione di Perugia Ponte S. Giovanni, per la coincidenza con l’IC 544 Tacito; particolari dei ‘graffiti’ a danno del primo e del secondo elemento | |
Marco Piagentini |
Lo stesso macchinista che citavo prima, che portava il 401 da più di vent’anni, sembrava aver cura del rotabile come si fa con un figlio: ricordo che si diresse verso il capostazione, ed imprecando nella maniera più composta che gli permetteva l’uniforme lo pregava di effettuare la pertinente e necessaria denuncia e di sottolineare il fatto che il danno fosse avvenuto proprio a Perugia, dove giurava di adoperarsi per non far arrivare mai più il primo pendolino !!
Dopo la prevista coincidenza, il treno ripartì quindi alla volta di Assisi: poiché in questa stazione non erano previsti viaggiatori in salita, il capotreno avvertì telefonicamente il rispettivo capostazione che poi lascerà transitare il treno pre-disponendo l’itinerario a via libera 🙂
Il nostro ETR 400.1 proseguì quindi alla massima velocità consentita oltrepassando le stazioni di Bastia, Assisi e Spello, decelerando circa 1 km prima del segnale di protezione della stazione di Foligno per un rallentamento a 40 causa di lavori ai binari, velocità a cui procedette per fare il suo (trionfale) ingresso sul binario 1 (contro i 60 previsti dal segnalamento e dalle caratteristiche tecniche del deviatoio).
29 Marzo 2000, Ore 7:06 | |
ETR.401 in sosta sul binario 1 della stazione di Foligno | |
Marco Piagentini |
A Foligno il treno accumulò qualche minuto di ritardo a causa dei problemi di parcheggio di alcuni viaggiatori, che infine non furono attesi poiché il charter avrebbe poi dovuto sostare per 20 minuti nella stazione di Spoleto per dare la precedenza all’ES 9331 Perugia-Roma, treno sul quale i ritardatari furono fatti salire per raggiungere il charter.
Il nostro treno partì quindi per Spoleto, raggiungendo dopo meno di 2 Km la velocità di 180 Km/h, velocità massima di Rango C permessa sul tratto Foligno Campello (che allora era in esercizio da poco più di un anno con BAcc a 4 codici) e comunque dal materiale con RS a 4 codici come il 401; i macchinisti mi ricordarono come fossero state più volte effettuate corse prova con il 401 ad oltre 250 Km/h in Direttissima, e che la sostituzione della logica RS con quella a 9 codici era già prevista prima della RG del 1995, ma che per qualche motivo a loro ignoto non è mai stata effettuata.
Anche il transito a Trevi avviene a tale velocità, mentre il treno fu poi costretto a fermarsi alla protezione della stazione di ‘Campello sul Clitunno’, sostando per 5 minuti in attesa del transito del R 12092 Orte-Perugia in ritardo; dai macchinisti appresi che era stato recentemente posto in opera un gruppo di scambi a 100 Km/h per il passaggio da doppio a singolo binario all’uscita di Campello (direzione dispari) … il treno ripartì quindi per Spoleto dove giunse con 5 minuti di ritardo sul binario 2.
Aggiungo qui un particolare che non potei citare nell’articolo originale nel 2000, ma che faccio ora a “cuor” leggero in grata memoria dei “maestri” del treno, ormai tornati alla casa del Padre … “normativamente” parlando il materiale non avrebbe potuto viaggiare a 180 km/h per l’assenza della frenatura elettrica, ma un “maestro” sa quello che fa, e posso immaginare che fosse tanta la voglia di vederlo viaggiare alle “massime velocità” … mentre raccontavano a me e ad altri delle tante volte in cui hanno lasciato i viaggiatori al “fresco” per esigenze di “depannage”, in quanto i resistori del riscaldamento erano “incidentalmente” identici a quelli del sottosistema dell’indebolimento di campo!
29 Marzo 2000, Ore 7:32 | |
ETR 401 in sosta sul binario 2 della stazione di Spoleto | |
Marco Piagentini |
A Spoleto, come previsto dalla traccia, il treno diede la precedenza all’ES* 9331: i passeggeri ritardatari pteroono quindi raggiungerci, ma nel frattempo non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione per degli scatti: si tratta di un’inquadratura forse vista più volte, ma a distanza di 22 anni ha un fascino ancora più particolare.
Anche il “nostro” Antonio Traclò da puro railfan, aveva già fatto scatti nell’istante dell’allineamento dei due treni, mentre il 401 veniva presidiato dai macchinisti che ci osservano sorridendo …
29 Marzo 2000, Ore 7:38 | |
ETR.401 ed ETR.450 n.2 affiancati alla stazione di Spoleto | |
Marco Piagentini |
Il 450 ripartì in orario, ma dopo 10 minuti non avevamo ancora ricevuto via libera, mentre il capostazione (si, c’erano ancora) annunciava che il R7020 Orte-Terontola in ritardo avrebbe transitato sul binario 1 anziché sul 2 … e così chiamava il macchinista del nostro treno per urgenti comunicazioni: per un guasto appena intervenuto al banco A.C.E.I. non gli era possibile manovrare il deviatoio di uscita del nostro binario, per cui sarebbe stato necessario attendere l’intervento dell’apposita squadra, che fu prontamente allertata.
Dopo il transito del regionale, ed ulteriori 10 minuti il deviatoio venne poi manovrato a mano da un operaio della squadra, e finalmente il nostro treno poté ripartire per Terni.
La marcia proseguì senza problemi fino alla stazione di Baiano, oltrepassata la quale il macchinista dovette rispettare un rallentamento, come previsto dal modulo M3 ricevuto a Foligno dal capostazione, il quale aveva avvertito anche “a voce” che non esisteva alcuna segnalazione di avviso al rallentamento stesso poiché si trattava di una prescrizione cautelativa per una frana avvenuta in mattinata prima della galleria “Balduina”.
29 Marzo 2000, Ore 8:20 | |
Ingresso della galleria ‘Balduina’ sulla linea Roma-Ancona, in direzione Terni | |
Marco Piagentini |
Ricordiamoci che nell’autunno del 1999 questa galleria è stata oggetto di interessantissimi lavori di “abbassamento del piano del ferro” di 10cm, misura necessaria per l’adeguamento della sagoma al transito di alcuni treni merci; non essendo stato evidentemente possibile interrompere al traffico la linea, i lavori furono eseguiti con una tecnica di iniezione di acidi in profondità, sotto il piano delle rotaie, sfruttando il peso dei treni in transito per ottenere un abbassamento progressivo, con un periodico lavoro di riassestamento del ballast man mano che si otteneva il ribasso; durante tutti i lavori la galleria è stata interessata da un rallentamento a 30 Km/h da inizio galleria a metà, e successivamente a 50 Km/h fino a fine galleria (sempre in direzione Terni).
29 Marzo 2000, Ore 8:40 | |
ETR 401 al binario 2 della stazione di Terni | |
Marco Piagentini |
Il treno arrivò con 20 minuti di ritardo a Terni, dove venne accolto sul binario 2, anche allora di corretto tracciato: nel 2022 speriamo che resti tale, e che di corretto tracciato lo diventi anche il binario tre per il futuro raddoppio Terni-Spoleto che sappiamo essere in progetto.
Con quest’ultima foto finì il terzo rullino scattato in due ore, e così i miei ricordi dell’evento … quando avrò tempo, cercherò di ricuperare le diapositive originali per una scansione di tutti gli scatti … magari così ricorderò dei particolari in più del rarissimo viaggio, che assume un valore ancora maggiore considerando quello che successe poi al nostro mitico primo pendolino, accantonato a marcire per anni in un fascio remoto della stazione di Ancona. Sappiamo bene che la prima metà treno fu recuperata per farne mostra a Milano nel 2014, e che lo scorso inverno anche la seconda metà è stata recuperata per un restauro che si spera non solo statico.
Come primo articolo del “nuovo corso” di ferrovie.in.umbria.it direi che ci possiamo accontentare … aspettando la “revisione 2.0” dell’articolo con TUTTE le foto dell’evento … e magari qualche mio ricordo in più … ma uno in particolare riemerge nella mia memoria or ora: il ricordo dei “maestri” che, oltre a sostenere di essere due degli ultimi 5 “abilitati” in italia, mi raccontavano quanto ebbero a divertirsi in una campagna di “corse prova” all’estero, quando affrontavano a 150 curve a 100 e i “colleghi” polacchi in panico per quanto temevano che potesse succedere, ma ovviamente non successe mai … l’eccellenza dell’ingegneria ferroviaria italiana funzionava bene! Del resto i giroscopi erano veramente military-grade …
Terni 10 Settembre 2022
Ave Maria!
Marco Piagentini.
P.S. Un doveroso ringraziamento a Lorenzo Pallotta in collaborazione con il quale era scritto l’articolo orginale!
P.P.S. A sostegno di tutto quanto affermo nell’articolo, riscontri vari sono deducibili dall’articolo Wikipedia all’indirizzo
https://it.wikipedia.org/wiki/Elettrotreno_FS_ETR.401