Questo pomeriggio, poco dopo le 16:00, il Santo Padre Francesco, in forma privata, ha lasciato il Vaticano e si è recato in visita alla Basilica di Santa Maria Maggiore per rivolgere una preghiera alla Virgo Salus populi Romani, la cui icona è ivi custodita e venerata.
Successivamente, percorrendo un tratto di Via del Corso a piedi, come in simbolico pellegrinaggio, il Santo Padre ha raggiunto la chiesa di San Marcello al Corso, dove è custodito il Crocifisso miracoloso che nel 1522 venne portato in processione per i quartieri della città per invocare la fine della “Grande Peste”.
Con la sua preghiera, il Santo Padre ha similmente invocato la fine della pandemia che colpisce l’Italia e quasi tutto il mondo intero: ha implorato la guarigione per i tanti malati, ha ricordato le tante vittime di questi “primi giorni di contagio”, e pregato perchè i loro familiari e amici trovino consolazione e conforto.
La sua intenzione si è rivolta anche agli operatori sanitari, ai medici, agli infermieri, e a quanti in questi giorni, con il loro lavoro, garantiscono il funzionamento della società.
Verso le ore 17:30 il Santo Padre è rientrato in Vaticano … ma io ho appreso di tutto ciò prima da una foto Ansa, la seguente:
La foto mi ha colpito … sia per la perizia del fotografo, che ha saputo cogliere vari particolari … il ciclista, la bandiera Italiana su in alto … a soprattutto un Papa che con il suo esempi ha parlato più che con una settimana di omelie … il messaggio, anche se non sembra, è stato forte è chiaro: adesso i Vescovi e i Sacerdoti di tutto il mondo, sanno cosa fare, senza che gli sia stato detto esplicitamente.
Il tutto, a “distanza di sicurezza”.
La prima parte di questo articolo l’ha praticamente scritta Piergiorgio, io ho aggiunto le considerazioni dopo la foto, che non potrei riprodurre nenache sul mio “BackBlog”, ma “di questi tempi”, e su questi temi, spero che chi di dovere sappia chiudere un occhio, al punto che mi permetto anche uno “zoom”:
Guardiamo questa foto, contempliamola se possibile: abbiamo un Papa, in questi giorni più ispirato che mai nelle sue omelie da Casa Santa Marta dette tutte rigorosamente “a braccio” … facciamo il nostro dovere con Pace, e da questa situazione ne usciremo senz’altro più forti di prima.
Ieri per la prima volta mi sono trovato a “confortare” amici “in quarantena”, con positività fra colleghi di lavoro ma soprattuto malattie gravi, fino a decessi, di genitori o parenti di colleghi anziani … la situazione è seria, anche se non sembra finchè non ti inizia a toccare almeno da “un pò più vicino”.
Terni 15 Marzo 2020
Ave Maria!
Marco.