Ore 24:20 il treno arriva, salto sulla carrozza 91 … e vengo accolto in modo abbastanza brusco e scortese dall’accudiente, al quale rispondo con fermezza “Carrozza 91 posto 95” … e lui “impossibile” … alchè presento con fierezza la stampa del mio biglietto online … lui controlla, e mi fa notare che c’è un piccolo problema: il mio biglietto è per la notte del 6 … siamo nella notte del 6 … ma la partenza da piacenza è alle 23:45 …. per cui il mio biglietto è per il giorno successivo
CABIIIIP … nonostante la mia esperienza, vivere a ritmi frenetici ti fa fare anche di queste cavolate … per cui il simpatico figuro mi indirizza nella carrozza del capotreno per “tentare di regolarizzare il mio viaggio” Raggiungo a difficoltà la carrozza 87, dopo uno slalom fra 3 carrozze letto, la carrozza ristorante, e altre tre carrozze letto, e finalmente, dopo aver seguito una numerazione crescente dal 21 in su, trovo il compartimento capotreno al compartimento 10 (…)
FINALMENTE, dopo tanti anni da railfan … incontro un capotreno a cui l’azienda non ha ancora ucciso la passione, e anzi che afferma “mi hanno ucciso ormai da un pezzo ma io me ne frego …” UN GRANDE, al quale puoi dire che nel 1999 su questo treno hai notato che nonostante alcune carrozze limitate a 160 il treno dalla francia andava chiaramente a 200 … e lui che ti dice che in quel periodo c’erano ancora carrozze UIC-X con il RIC sbarrato, una riga rossa, e l’autorizzazione per i 180 …
Con estrema COMPETENZA e CORTESIA, lui e un altro CST, si mettono al mio servizio per cercare una soluzione … in breve arriviamo alla conclusione che è meglio per me rimandare in avanti il viaggio di andata, cambiando la prenotazione online entro domani alle 23.45
… e pagare interamente un nuovo viaggio, visto che data l’ora non devo più neanche pagare gli 8 euro del diritto di esazione.
Nel frattempo, il CST collega del CT, con altrettanta competenza e squisita cortesia, mi accompagna verso la coda del treno per valutare tutte le opzioni a mia disposizione: nelle tre carrozze letto c’è sicuramente del posto, ma ormai il personale di servizio si è chiuso nelle camere per dormire (è si, non si accontentano più dello strapuntino dell’apposito reparto, ma occupano un intero scompartimento levando potenzialmente fino a 3 posti al viaggiatore dell’ultim’ora (ad esempio io) ad estremo danno delle casse e dell’immagine dell’azienda)
Quindi procediamo verso le cuccette, dove troviamo posto … 117 in C6, 127 in C4 ….
parlando con un simpatico cuccettista, scopro che la 95 è quasi completamente vuota perchè non funziona il riscaldamento, ed io esclamo: PERFETTO, MIA …
E lui … se proprio vuole …
Ma si che voglio, vuoi mettere dormire da solo in santa pace e poter riposare? Così in fretta mi sistema un compartimento C6 a mio uso esclusivo, e io, nonstante qualche grado sotto la media, posso accomodarmi come un papa, mettere il mio pc su un sedile ed attaccarlo alla 220, ed accomodarmi al “secondo piano” del compartimento C6, dove poter godere tutto il viaggio dal finestrino ….
La qual cosa non può avvenire con accredito di punti sulla mia cartaviaggio, ooops, cartafreccia … ma in compenso nel frattempo trenitalia ha attrezzato i suoi CT con un pos basato su gsm, per cui posso pagare con la mia carta bancoposta (non avrei avuto contanti a sufficienza)
Ci riesco per poco, perchè il sonno è notevole, non mi accorgo neanche dello stop a
domodossola per la frontiera, e mi risveglio direttamente alle 3 … in un punto imprecisato del territorio svizzero …
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6 Marzo 2007
Altro “break” di sonno, ed alle 7 mi sveglia uno squillo sul cellulare … sto rallentando per Digione, e riesco finalmente a fare le mie prime foto …
In piedi, cerco di capire chi sono e che faccio nella vita, e mi reco al vagone ristorante … dove nel chiedere GENTILMENTE un cornetto (cerbiatto, cornetto appena fatto, e pur ben incellofanato e con look datato) e un cappuccino … mi viene risposto CaffEEeeeEEELLLLLLaaaaTTTEeeEEEEeee
E vabbuò, becchiamoci questo altro slancio di cortesia, e torniamocene in C6 a scrivere due righe di ricordo …. tuttosommato sono con ragionevole ritardo diretto a Parigi, e questa è la cosa importante 🙂
Non solo, anche da un punto di vista ferroviario, il bilancio è estremamente positivo, perchè sono a due carrozze da quella di coda, dove posso recarmi a guardare un pò questa bellissima linea a 4 binari mentre corro a velocità sostenuta verso parigi.
Un pò di disorientamento per il vetro molto sporco, ma con un minimo di ingegno trovo una macchia “pulita” lasciata da un foglio di carrozza adesivo sul vetro (ovviamente volato via) per piazzare li il mio telefonino, e persino FILMARE la mia prima marcia parallela … il superamento in binario 2 di un lunghissimo merci in binario uno … che spettacolo! Poi, quando torno al posto per scaricare i filmati, mi viene a salutare il “collega” del’accudiente della mia carrozza, che “guarda caso” è un duatleta, e pure di livello: Giuseppe de Giacomo, il quale mi offre gentilmente un caffè, e si mette a chiaccherare del più e del meno, di triathlon e di atletica … e ci manca poco che non lo “tessero sul treno” … purtroppo da quest’anno è con running club futura, altrimenti il tesserino athletic a uno che ha 1h7″ nella mezza era d’ufficio 🙂
Arrivo a Paris Bercy, e devo ammettere che dal 1999 è cambiato molto poco … mi oriento benissimo, in poco tempo sono in metro e in meno di 20 minuti arrivo in hotel, e poco dopo sono già in camera con l’accesso wifi …. le camere qui a parigi sono un pò come in italia a Roma, o forse meglio a Milano ….
Guarda caso il mio hotel è a circa un km da Rue du Bac, che è praticamente l’unico motivo per cui sono venuto a correre questa mezza, perché con il drammatico sovrappeso che porto, e l’allenamento zero dei giorni scorsi, non avrebbe veramente senso correrla …
12:50 in metro gialla da “franklin d. roosevelt a Chateau de Vincennes, per ritirare il
pettorale ed incontrare il resto della squadra, che li mi attende …
Parigi 6 Marzo 2010
Marco Piagentini.
(Nota originale: 20100306-PiacenzaToParis_Palatino.txt)